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Al Scir Bonaventura Pizzicagn - (Dialetto Varesino)

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AL SCIUR BONAVENTURA PIZZICAGN - (Dialetto Varesino)

 

Chi cumincia l’aventura

Dal Sciür Bonaventura

Che p’ai cunt far quadrà

Al ghe tuca lavurà

 

Va la gent dal pizzicagn,

ciapan tutt, fin i lasagn,

l’è con questa confusion

che succede la question.

 

Da la porta, là, un basòtt,

ràtt, al scapa cunt filott

de salzizz in t’à la via

curgh’a drè, mamma mia!

 

Al Sciür Bonaventura,

al cür tutt de premura,

a fermar quel ladar can

de ripien de bon pan.

 

Al Marchès de Milvünsold

Gh’ha fermà al manigold:

“’N do ti sèvat, por Quattrin:

Ta cercavi par benin!”

 

Ma chi l’è quel pizzicagn

Che ta cür a drè me ‘n ragn?

Al me can l’ha ritrovà

Ma ‘l veniva a repurtà!”

 

E t’ha anca ben sfamà:

al va ben compensà.

Bon omm, da bum,

Va regali un bel miliun!”

 

Versione Italiana

 

 

IL SIGNOR BONAVENTURA PIZZICAGNOLO

 

 

 

Qui comincia l’avventura

 

del Signor Bonaventura

 

Che per far quadrare i conti

 

Deve per forza lavorare.

 

 

 

Va la gente dal pizzicagnolo,

 

comprano tutto, anche le lasagne,

 

è con questa confusione

 

che succede la questione.

 

 

Dalla porta, là, un bassotto,

svelto, scappa con un filotto

di salsicce per la via

corrigli dietro, mamma mia!

 

Il signor Bonaventura,

corre con gran premura,

a fermare quel ladro cane

di ripieno di buon pane.

 

Il Marchese di Milleunsoldo

ha fermato il manigoldo:

“’Ma dov’eri, pover Quattrino:

ti cercavo per benino!”

 

Ma chi è quel pizzicagnolo

Che ti corre dietro come un ragno?

Il mio cane ha ritrovato

me lo veniva a riportare!”

 

E t’ha anche ben sfamato:

va ben ricompensato.

Buon uomo, ecco qui,

Vi regalo un bel milione!”

 Arcangelo Galante - 13/03/2020 06:00:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

È proprio vero che un po’ di ironia non guasta, perché alleggerisce il cuore e rilassa la mente.
Ed è proprio per tale motivo che l’autore rispolvera, in vernacolo, uno dei personaggi più amati del passato, nato dalla penna di Sergio Tofano e pubblicato sul “Corriere dei Piccoli”, già a partire dal 1917.
Anche in questa lirica, il Signor Bonaventura deve fare i conti con la perenne mancanza di soldi, che, però, immancabilmente, non tardano ad arrivare nel lieto finale, con il tradizionale premio di “un bel milione”.
E chissà se quel bassotto, scappato con un filotto di salsicce, non diverrà per sempre il compagno di sventura del Signor Bonaventura?
Spassosa pubblicazione!

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